DidatticaAnimazione digitale per il museo: intervistiamo Eleonora Tabanelli di noralab.it

Animazione digitale per il museo: intervistiamo Eleonora Tabanelli di noralab.it

Eleonora Tabanelli motion designer noralab.it

Mi chiamo Eleonora Tabanelli e sono una motion designer, ovvero creo video avvalendomi di grafica in movimento. Il motion design o motion graphics ha moltissimi campi di applicazione: video corporate, video di prodotto, video pubblicitari, video tutorial; grazie a testi, forme, icone, illustrazioni, fotografie, è possibile dare vita ad un racconto ogni volta diverso. Il mio motto è «Animo pensieri, idee e progetti dal 2004».
I miei lavori sono visibili su https://www.noralab.it/.

Eleonora, hai già realizzato progetti in ambito museale o culturale?

In passato ho animato una serie di video educativi per il Museo della Biodiversità di Monticiano, che mi sono stati commissionati dall’agenzia Space Spa di Prato, video illustrati e video fotografici a tema biodiversità.

(Se il video non si avvia automaticamente cliccare sul pulsante «play» per avviare la riproduzione).
Animazione digitale realizzata per Benetti da Eleonora Tabanelli noralab.it, in occasione del 140º anniversario della fondazione del cantiere navale.

Un museo come può beneficiare della collaborazione con un grafico digitale professionista come te?

All’interno di musei e mostre i video animati possono avere una funzione orientativa e informativa, attraverso infografiche animate i concetti anche complessi possono essere veicolati in maniera chiara e semplice raggiungendo target di utenza diversi. I pannelli informativi testuali presenti in tutte le mostre potrebbero essere ridotti e accompagnati da animazioni, per esempio, timeline storiche animate. Inoltre sui canali social la motion graphics potrebbe essere un mezzo molto interessante per raggiungere un vasto bacino di utenza.

Due fotogrammi dell’animazione digitale realizzata da Eleonora Tabanelli noralab.it per il cantiere navale Benetti. Si può cogliere la versatilità della tecnica di animazione digitale per identificare, ad esempio, un personaggio storico (nella prima immagine, a sinistra, Lorenzo Benetti, il fondatore del cantiere) o sottolineare momenti salienti in una cronologia (nella seconda immagine, a destra, una fotografia d’epoca associata a una data chiave per la storia del cantiere).

Puoi farci un esempio in cui la tua grafica digitale ha contribuito a rendere più comprensibile un concetto complesso o una storia dietro un allestimento museale

«Animo pensieri, idee e progetti dal 2004»

Eleonora Tabanelli noralab.it

Tra i diversi video che ho prodotto per il Museo della Biodiversità di Monticiano uno in particolare aveva come tema l’estinzione ed era destinato ai bambini. Il lavoro dell’agenzia Space su storyboard e illustrazioni assieme a quello da me realizzato con le animazioni, ha contribuito a rendere fruibile ai visitatori più piccoli un concetto molto complesso.

I musei promuovono sempre più le mostre e i propri contenuti sui canali online e sui social media, quale contributo può dare la grafica digitale in questo campo?

(Se il video non si avvia automaticamente cliccare sul pulsante «play» per avviare la riproduzione).
Esempi di logo animation, realizzati da Eleonora Tabanelli noralab.it. L’animazione di un logo lo rende più accattivante e riconoscibile, il che può trovare innumerevoli applicazioni anche nell’ambito della promozione museale.

Penso che oggi la visibilità sui social sia molto importante e nessun museo possa farne a meno. Attraverso brevi animazioni è possibile catturare l’attenzione in misura maggiore rispetto alle immagini statiche, riuscendo così a raggiungere un vasto bacino di utenza specialmente nel pubblico più giovane.

In che modo un museo può bilanciare l’innovazione nel design digitale con il rispetto per la storia e la tradizione delle sue collezioni?

Secondo me l’innovazione digitale in un museo deve essere proporzionale al tema trattato, mi spiego meglio. Se ci troviamo davanti ad una collezione di monete antiche i contenuti digitali possono essere assenti o presenti in misura poco invadente. Diverso è, per esempio, nel caso di una mostra dedicata alla street art; video, animazioni, esperienze immersive arricchiranno sicuramente il percorso perché si tratta di linguaggi appartenenti alla stessa epoca storica e quindi che dialogano in modo perfetto tra loro.

Come è possibile coinvolgere diversi gruppi demografici, compresi i giovani e gli anziani, o visitatori con diverse capacità o background culturali, attraverso la progettazione digitale?

Fotogramma di un’animazione digitale realizzata da Eleonora Tabanelli noralab.it per Ragno.

Attraverso il video e le animazioni è possibile veicolare concetti complessi in modo semplice e chiaro; attraverso illustrazioni che prendono vita, parole chiave ed elementi grafici animati è possibile abbattere le barriere culturali e sociali rendono fruibili ai più i contenuti più disparati. Si pensi ai libretti di istruzioni che nessuno legge più, è molto più immediato guardare un video tutorial su YouTube: all’interno di un museo quindi, può essere molto più immediato per alcuni guardare un video piuttosto che leggere un pannello fitto di informazioni.

Su quali progetti stai lavorando in questo momento?

Due fotogrammi di alcune animazioni digitali realizzata da Eleonora Tabanelli noralab.it. Le infografiche riprodotte consentono di presentare concetti complessi, in modo semplice, accattivante e dinamico, ottenendo una grande efficacia comunicativa, che può essere sfruttata anche nell’ambito della comunicazione museale.

I miei progetti sono sempre molto eterogenei, spazio dai concimi, alla moda, fino alle energie rinnovabili. Attualmente sto seguendo dei progetti nel campo del tissue e un video di bilancio sostenibilità dedicato al settore moda.

In che modo le tecnologie emergenti nel campo del design digitale possono essere integrate per arricchire l’esperienza museale?

Un intervento che dal mio punto di vista potrebbe essere interessante è il quadro animato. All’interno dei musei potrebbero essere presenti video di alcuni dei quadri esposti che prendono vita grazie alla motion graphics; non intendo un’esperienza come quelle che si vedono adesso di mostra immersiva, ma pensare di entrare all’interno di un quadro. Pensate a un di De Chirico o a un Dalì, dove gli elementi raffigurati si muovono e avanzano verso lo spettatore svelando quello che c’è dietro, uno spazio tridimensionale in movimento che permetta allo spettatore di vivere il quadro, il tutto arricchito da un sound design dedicato.

Sembra un’idea molto promettente, quindi potresti anche lavorare direttamente con un museo o un soggetto committente che volesse valorizzare il proprio patrimonio di quadri attraverso il digitale?

Certamente, sarebbe senz’altro una prospettiva molto interessante da esplorare! Possono contattarmi al mio indirizzo email eleonora@noralab.it !

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