AccessibilitàQuando il museo e la mostra sono «inclusivi» anche nel contenuto

Quando il museo e la mostra sono «inclusivi» anche nel contenuto

Quando il museo e la mostra sono «inclusivi» anche nel contenuto operano una scelta altrettanto importante del garantire l’accessibilità degli allestimenti, ovvero l’inclusività fisica. In questa dimensione rientrano tutte quelle iniziative volte a interpretare l’oggetto dell’esposizione per portare alla luce ulteriori dimensioni di significato, che possano agevolare il rapporto con il numero più ampio possibile di tipologie di visitatori. In questo quadro vogliamo segnalare ai nostri visitatori alcune iniziative portate avanti negli anni da diversi musei italiani.

Museo Archeologico Nazionale di Napoli: iniziative per l’interculturalità

Il Museo Archeologico Nazionale di Napoli ha messo a punto un modello di interculturalità dedicato ai «nuovi italiani», in particolare alle comunità cinesi che risiedono nel territorio locale: il gruppo di lavoro dell’Associazione Progetto Museo coordinato da Francesca Amirante (storica dell’arte e presidente dell’Associazione) ha realizzato appositamente un testo didattico dedicato a bambini e ragazzi orientali; lungi dall’essere un mero percorso di traduzione delle sezioni descrittive delle collezioni del MANN, questo lavoro è, piuttosto, un iter di condivisione dei contenuti culturali ed artistici del Museo.

Accanto a questo percorso didattico, è presente una tabella di periodizzazione incrociata – appositamente realizzata – che consente a tutti i turisti cinesi in visita al MANN di accostare fasi di storia greco-romana a momenti di storia dell’antichità orientale. Queste iniziative sono state presentate al MANN nel marzo 2019 nella conferenza «Museo accessibile: nuovi percorsi di inclusione al MANN» a cura del Prof. Ludovico Solima, con interventi di Francesca Amirante, Caterina De Vivo (archeologa, Progetto Museo), Chiara Visconti (Università degli Studi di Napoli «L’Orientale») e Gennaro Reder (coordinamento editoriale Akab).

Museo Omero di Ancona: un museo inclusivo e accessibile per tutti

Un altro esempio di museo o mostra «inclusivi» anche nel contenuto, è il Museo Tattile Statale Omero di Ancona, che si può annoverare a buon diritto tra i principali del panorama italiano e internazionale in questo ambito. Il museo nasce nel 1985 come «Museo Omero» con un’attenzione specifica per l’educazione dei ciechi, ma già dall’origine non vuole essere un luogo riservato alle persone non vedenti, ma anzi uno spazio culturale aperto e senza barriere, che possa fornire un’esperienza di apprendimento piacevole e produttiva per tutti. Nel corso degli anni ha sempre mantenuto fede alla sua missione originaria, evolvendosi e diventando un polo di attrazione per tutti gli amanti della cultura e dell’arte a livello italiano e internazionale.

L’offerta espositiva è progettata per la fruizione multisensoriale, allestimenti e contenuti pensati per accogliere il visitatore in una sperimentazione sensoriale a tutto tondo. Le opere sono tutte infatti concepite per essere toccate e non mancano spazi per sculture e installazioni sonore o olfattive. Inoltre il museo organizza eventi di grande richiamo come la rassegna «Sensi d’Estate. Percorsi multisensoriali di Arte Teatro Musica Odori e Sapori» giunta nel 2022 alla XXI edizione. L’inclusività nei contenuti si realizza anche nei percorsi di visita in cui sono esposte opere di artisti non vedenti, tra le quali emblematica è «M’illumino d’immenso» di Felice Tagliaferri – acquisita nella collezione di arte contemporanea nel luglio 2022 –, una scultura che «ci racconta come l’esplorazione tattile di un’opera d’arte illumina la mente e accende il piacere della bellezza» come spiega il sito del museo, diventando «simbolo di una nuova museologia multisensoriale, dove anche la tattilità diventa protagonista».

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